La storia del tortellino: il merito a Modena o Bologna?

Abbiamo parlato di fiorentina, abbiamo parlato di tartufo, oggi parliamo di tortellini.

Piatto tipico e specialità indiscussa della cucina emiliana, questo piccolo scrigno di sapori e gusto ci lascia ogni volta di sasso per la sua bontà.

Per gli sfortunati che non hanno ancora avuto il piacere di assaggiare questa prelibatezza, stiamo parlando di una pasta all’uovo il cui ripieno è composto da lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, parmigiano, uovo e noce moscata.

Il nome tortellino deriva dal diminutivo di tortello, dall’italiano torta e sebbene oggi rappresenti il re dei piatti tipici bolognesi, esso deriva da una lunga progenie nata in ambienti molto più umili di quel che pensiamo per “riutilizzare” la carne avanzata dalla tavola dei nobili ricchi.

Ma la cosa più curiosa è che il merito della loro prima realizzazione è ancora oggi conteso tra il territorio modenese ed il territorio bolognese e diverse sono le leggende nate intorno alle origine di questo piatto squisito.

Fra le più note abbiamo infatti quella secondo la quale il tortellino nacque a Castelfranco Emilia, allora ancora sotto Bologna, alla locanda Corona dalla maestria del suo proprietario che, sbirciando dal buco della serratura della stanza di una Marchesina sua ospite, rimase folgorato dalla bellezza del suo ombelico e decise di riprodurlo in uno dei suoi piatti, realizzando così il tortellino.

Una variante di tale storia, raccontata nel poemetto ottocentesco di Giuseppe Ceri, bolognese, prende spunto invece dall’opera di Tassoni, “La Secchia Rapita” (poema sull’eterna rivalità fra le vicine Modena e Bologna che vede anche gli dèi dell’Olimpo schierarsi per l’una o per l’altra cittàe narra di una sera in cui dopo una battaglia Marte, Bacco e Venere (schieratisi dalla parte dei modenesi) decisero di pernottare alla locanda Corona (sempre a Castelfranco) e l’indomani mattina quando i primi due si svegliarono decisero di lasciare Venere dormiente alla locanda. Quando ella si svegliò chiamò preoccupata il locandiere che subito accorse e, trovandola praticamente nuda, rimase talmente colpito dalle sue forme che quando fu ora di cucinare prese un pezzo di sfoglia, lo riempì e gli diede la forma del suo ombelico di Venere.

Noterete però che qualcosa non va in quest’ultima leggenda vista la rivalità delle due province: Tassoni infatti era di origini modenesi e non avrebbe mai lasciato il merito a Castelfranco (allora bolognese) della prima creazione del tortellino di fatti nel racconto solo Ceri afferma:

“… l’oste, ch’era guercio e bolognese,

imitando di Venere il bellico,

l’arte di fare il tortellino apprese.”

Quindi a chi dei due possiamo credere?

Successivamente sono tante le occasioni in cui troviamo il tortellino realizzato sia a Modena che Bologna, quindi le origini del piatto continuano ad essere sconosciute, ma ciò che conosciamo e che ci è sicuramente chiaro è che si tratta di una vera e propria prelibatezza e che la sua madre terra è l’Emilia.

Noi del ristorante Ca’ Bosco proponiamo i nostri tortellini in brodo come da tradizione o anche alla panna, non vi resta che venire a provarli per sapere esattamente di cosa stiamo parlando!